Stagione 2018. Settima edizione
Sentieri d’Oriente
6 maggio – 4 novembre 2018
Palazzo Marino in Musica con l’edizione Sentieri d’Oriente ha raccontato in musica il lungo percorso di avvicinamento tra Europa e Asia indagando i differenti linguaggi nati, nel corso del tempo, dalle contaminazioni e dalle influenze reciproche. La stagione 2018 ha presentato repertori particolarmente rari e ricercati e ha chiamato a esibirsi per la prima volta in Sala Alessi interpreti internazionali.
Con sei concerti, Palazzo Marino in Musica ha proposto un affascinante viaggio musicale, dal Seicento a oggi, che ha percorso simbolicamente quelle Vie della Seta che fin dall’antichità misero in contatto culture e popolazioni differenti, dal Mediterraneo alla Cina e al Giappone. Sono state eseguite le composizioni dei primi sacerdoti missionari e musicisti come Teodorico Pedrini e Joseph Marie Amiot che introdussero le sonorità dell’Occidente alla corte degli Imperatori cinesi nel primo Settecento e portarono in Europa la loro testimonianza delle civiltà dall’Estremo Oriente. Si è passati attraverso l’esotismo musicale che caratterizza fortemente la scrittura musicale di Debussy e Ravel e i temi di opere di grande successo come Turandot di Puccini, per arrivare poi verso i confini orientali con il greco Kalomiris e i russi Skrjabin e Stravinkij. I concerti hanno proposto le sonorità dell’armeno Komitas, che traduce il folklore della sua terra in chiave occidentale, e del giapponese Hosokawa, in un intreccio tra Oriente e Occidente sempre più sofisticato. La stagione è giunta nel nuovo mondo con il compositore Bright Sheng di Shangai, al quale la Casa Bianca ha commissionato un brano eseguito in onore del primo ministro cinese Zhou Rongji nel 1999, e con uno dei più influenti musicisti del mondo, Philip Glass, che trova nel buddismo tibetano un rifugio spirituale e del quale è stato eseguito il Quartetto d’archi, colonna sonora del film dedicato allo scrittore giapponese Youko Mishima.
Ad aprire Sentieri d’Oriente è stato il Mediterranean Ambassadors, ensemble fondato da Irina Solinas sulle tracce di Yo-Yo Ma e del suo Silk Road Ensemble del quale ha ospitato per questo speciale concerto uno dei membri fondatori: l’artista indiano del tabla Sandeep Das. Il concerto è stato il debutto mondiale del nuovo ensemble.
Domenica 6 Maggio 2018
Incontri musicali lungo la Via della Seta
Mediterranean Ambassadors Music Experience con Sandeep Das
Nella mitologia greca, Zeus, il padre degli dèi, liberava due aquile alle estremità opposte della terra e ordinava loro di volare l’una verso l’altra. Una pietra sacra, l’omphalòs – l’ombelico del mondo – era posta nel punto in cui si erano incontrate, per consentire la comunicazione con il divino. L’incontro musicale avviene proprio lungo le vie del Mediterraneo, inteso non come un mare che separa l’Europa dall’Africa, ma nel suo significato letterale, un luogo fisco al centro tra Oriente e Occidente.
Un quartetto di ambasciatori di idee sonore; un Violoncello italiano in cammino, un Kemençe ottomano, una Viola dalla tradizione cinese e un pianista Jazz, insieme alla Tabla, “heartbeat” proveniente dall’India del Nord. Quello che avviene durante l’incontro è una condivisione di partiture originali, composte dai musicisti stessi per il concerto a Palazzo Marino, e brani di tradizione popolare, legati al racconto di ogni strumento e cultura di provenienza.
Nağme Yarkin – kemençe
Clara Polka – viola
Irina Solinas – violoncello
Baturay Yarkin – pianoforte
con la partecipazione straordinaria del M° Sandeep Das
Mediterranean Ambassadors (MAME) nasce dall’incontro tra Irina Solinas e i musicisti del Silk Road Ensemble, un gruppo di eccellenti artisti provenienti da tutto il mondo, vincitori del prestigioso Grammy Award come Best World Music Album 2016. Sull’onda del successo come Ambasciatori del Silkroad’s Global Musician Workshop, Irina Solinas propone una nuova realtà di network musicale risultante dalla combinazione tra esperienza contemporanea di interazione globale di culture e tutela della tradizione classica, fondamento autorevole nella carriera di ogni musicista. MAME è una prestigiosa piattaforma sonora nel centro del Mediterraneo. Progetto ispirato dall’idea originale di Yo-Yo Ma and The Silkroad Ensemble.
L’artista di fama mondiale Sandeep Das, fondatore del Silk Road Ensemble, è riconosciuto come il più importante tablista nella scena internazionale.
Domenica 3 Giugno 2018
Esotismo e favole in musica
Conservatorio G. Verdi di Milano
Turandot, Butterfly, Iris sono alcune delle protagoniste dell’opera italiana tra fine Ottocento e inizio Novecento, provenienti da fiabe e leggende dell’estremo Oriente, un mondo che si stava aprendo all’Occidente, affascinando artisti e compositori europei. Non possono mancare in un contesto fantastico la bellissima Shéhérazade, i canti del Madagascar e la raffinata lirica giapponese.
Mariachiara Cavinato, Lee Goeun soprani; Alessandra Angela Notarnicola mezzosoprano; Guo Zi Zhao tenore; Serena Zanette flauto; Irene Amico violoncello; Antonio Losa, Sin Yeol Ryu pianoforte; Marco Bossi direttore
Ensemble LMC
Domenica 1 Luglio 2018
I colori dell’estremo Oriente
Trio Kanon
Due autori contemporanei, Bright Sheng e Toshio Hosokawa, nati in oriente, rispettivamente a Shangai e a Hiroshima, ma attivi negli Stati Uniti e in Europa, che fondono stilemi musicali del paese natio con sonorità strumentali di un ensemble “occidentale”, il trio per archi e pianoforte. Tra i due poli troviamo bellissime pagine della musica francese con la compositrice Lili Boulanger e, soprattutto, con Maurice Ravel.
Lena Yokoyama, violino
Alessandro Copia, violoncello
Diego Maccagnola, pianoforte
Domenica 2 Settembre 2018
Missionari musicisti nella Cina imperiale
Ensemble Alraune
Teodorico Pedrini, allievo di Corelli e insegnante dei figli dell’imperatore, fu tra i primi a portare in Cina la musica occidentale, pubblicando la prima collezione di sonate “occidentali” nell’impero cinese. Joseph Marie Amiot si pose invece il problema di trascrivere in notazione occidentale la musica cinese. La sua raccolta di Divertimenti è una preziosa fonte che lascia intravedere la percezione occidentale del mondo musicale cinese.
Stefano Zanobini, violino e Viola
Rosita Ippolito, viola da gamba
Mario Sollazzo, clavicembalo e tamburo
Fabiano Merlante, tiorba, Arciluto e Chitarra barocca
Barbara Tartari, traversiere
Domenica 7 Ottobre 2018
Sogni d’Oriente
Quartetto Indaco
La divisione della giornata in ore rigidamente scandite è il riflesso di una concezione occidentale del tempo, inteso come successione di momenti. Non è così per la cultura orientale, dove il tempo potrebbe essere raffigurato da un cerchio nel quale non c’è un inizio e una fine, ma uno scorrere continuo. Le pagine di Philip Glass, Padre Komitas – compositore armeno scomparso nel 1935 – e Claude Debussy risolvono in musica questa affascinante ipotesi.
Eleonora Matsuno, Jamiang Santi, violino
Francesca Turcato, viola
Cosimo Carovani, violoncello
Domenica 4 Novembre 2018
Musiche ai confini del Mediterraneo
Federica Bortoluzzi
Dalle atmosfere arcaiche e dal ritmo orientaleggiante del brano Pour l’Égyptienne di Debussy, alle suggestioni mediterranee e ottomane dei timbri e dei ritmi ispirati alla tradizione greca della Ionian Suite di Xatzidakis, originario della regione della Macedonia Orientale e della Tracia. Il concerto prosegue nella Spagna influenzata dalla cultura moresca, con due pagine di Albeniz e Granados, che a quel mondo rimandano attraverso ritmi, intervalli, armonie e una scrittura ricca di ornamentazione e timbrica propria alla tradizione araba. Fino al mondo bizantino, con i 5 Preludi del compositore greco Kalomiris, che studiò a Costantinopoli e Vienna per poi ritornare ad Atene. Il programma si chiude ai confini orientali dell’Europa, con i Deux Poèmes op. 32 e la Sonata n. 5 op. 53 di uno dei padri-fondatori della moderna musica per pianoforte, il russo Skrjabin, il più originale e visionario compositore russo a cavallo tra Ottocento e Novecento, fortemente influenzato dal misticismo orientale.